Si tratta di un audiolibro fresco di incisione che, come dice il titolo, tratta della logica, una disciplina che dovrebbe essere la base su cui sono fondate le scienze, ma non solo le scienze, a metà tra la matematica astratta ed uno strumento impiegato quotidianamente nel mondo concreto.
A dire il vero si tratta solo di un’introduzione alla logica, e proprio l’introduzione alla conferenza vera e propria occupa praticamente tutto lo spazio (ma non si dovrebbe parlare di tempo?) del CD . Ma in fondo la magia della divulgazione di un argomento tanto sottile sta proprio qui. Viene citato qualche logico e filosofo qua e la, tanto per mettere qualche punto fermo, ma nulla di più e nessun teorema; si tratta in fondo di una presentazione di un’oretta da ascoltare tutta d’un fiato come un racconto. Odifreddi, che ha curato per l’università a distanza Nettuno lezioni introduttive alla logica matematica, che ogni tanto vengono riproposte sull’omonimo canale satellitare, è un divulgatore che non si fa fatica ad ascoltare.
C’è tuttavia qualcosa di particolare nel tema trattato, ed è lo spiegare come la logica sia alle basi della struttura del linguaggio di uso quotidiano. In quest’ultimo troviamo la distinzione tra sostantivi, aggettivi e verbi, che rappresentano oggetti, proprietà ed azioni. i generi letterari che ci sono più noti, epica, lirica, dramma, sono caratterizzati da quello di questi soggetti che assume rilevanza preponderante. Ma… dove ho già sentito queste parole, metodi, proprietà, oggetti? A questo punto mi aspettavo di sentire parlare di programmazione procedurale, di OOP e OOA e di Turing. In effetti Turing è considerato anche un logico, e non è un mistero che la logica matematica sia alla base dei linguaggi di programmazione dato che la programmazione stessa non è altro che manipolazione dell’informazione. Che agli studenti di ingegneria sia consigliabile anche qualche bel corso di filosofia?